Anguis fragilis

SAURI ITALIANI
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Anguis fragilis (LINNEO 1758)

Nome Comune : Orbettino

Sub Ordine : Sauri – Famiglia : Anguidi

anguisfragilis
Sottospecie :
Anguis fragilis fragilis LINNAEUS 1758
Anguis fragilis colchicus (NORDMANN 1840)
Sinonimi:
Anguis fragilis LINNAEUS 1758: 229
Anguis fragilis – ENGELMANN et al 1993
CARATTERISTICHE
Lunghezza: 30-40cm, fino a 50cm. Questo sauro viene spesso confuso erroneamente con un ofide, a causa della forma serpentiforme, e della mancanza d’arti, che lo caratterizza. In realtà, questa lucertola appare più che altro come un grosso verme, poiché la pelle dura e compatta, e il tessuto squamoso ordinato, gli conferiscono un aspetto molto liscio e lucido. In questi animali, la coda costituisce da sola circa il 60% del corpo, e, come quella delle altre lucertole, è soggetta a distaccamento in caso di pericolo, cosicché gli esemplari più vecchi presentano sempre una coda più volte rigenerata. La testa non si distingue molto dar resto del corpo, poiché ogni sorta di collo è assente. La colorazione può variare di zona in zona, ma generalmente risulta bronzata sul dorso, con una linea nerastra che scorre in corrispondenza dell’asse mediano del corpo, e bruno scura o nera sul ventre, con piccolissime variegature bronzee, che si intensificano in prossimità della testa; molto spesso, sopra agli occhi, e in posizione un poco arretrata rispetto ad essi, vi è una macchia scura a forma di “otto”, più larga rispetto alla linea del dorso. Le femmine, risultano talora grigiastre, e i maschi presentano, a volte, piccole macchie celesti in prossimità del capo. Gli occhi sono piccoli e rossastri, e, a dispetto di ciò che vorrebbe far sembrare il nome, perfettamente funzionali, mentre la bocca è piccola e provvista di piccolissimi denti abbastanza acuminati, ma non abbastanza da infliggere ferite ad un uomo. I piccoli sono inconfondibili: presentano dorso argentato o dorato, con una linea mediana nera molto marcata, mentre i fianchi ed il ventre sono spesso nerastri.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA ED HABITAT
L’orbettino è diffuso in tutta l’Europa, ad eccezione delle estreme regioni settentrionali, della Penisola Iberica meridionale e dell’Irlanda; a est si spinge sino agli Urali, mentre pare accertata la sua presenza nell’Africa settentrionale; in Italia è diffuso su tutto il territorio della penisola, ma manca in Sardegna e in molte isole minori. Diffuso sia in pianura che in montagna, frequenta ambienti ricchi di vegetazione, come i boschi, i giardini e le zone cespugliose, nonché i margini dei campi coltivati, fino ad oltre 1000m.
ALIMENTAZIONE, COMPORTAMENTO, RIPRODUZIONE
L’orbettino, essendo un sauro, non è provvisto, come i serpenti, di mascelle snodabili, né di denti veleniferi come quelli in dotazione alle vipere: pertanto, la sua bocca risulta relativamente piccola, e non gli consente di nutrirsi, come gli ofidi, di mammiferi e lucertole; alla luce di tutto ciò, il regime alimentare di questa specie si rivela quasi esclusivamente insettivoro, ed è composto, oltre che da insetti, anche di limacce e chiocciole, nonché vermi. Attivo soprattutto durante la notte, durante le ore diurne rimane nella sua tana, costituita da un cunicolo sotterraneo o da una cavità alle radici di un albero; spesso questa può essere situata sotto ai sassi o ai tronchi marcescenti. In novembre, anche questo rettile cade in letargo, rifugiandosi in una cavità sotterranea, dove sverna spesso in compagnia di altri animali come serpenti e lucertole. In Marzo fuoriesce definitivamente dal letargo, ma in caso di tiepide giornate di sole, può essere osservato anche in pieno inverno, poiché talvolta interrompe temporaneamente la latenza. In primavera avvengono gli accoppiamenti, e, in Agosto, ogni femmina dà alla luce 6-8 piccoli, inglobati in una sottile membrana trasparente che viene forata dai piccoli subito dopo la nascita. Essi misurano 8-9 cm di lunghezza, e divengono sessualmente maturi a partire dal secondo o terzo anno di età. L’orbettino ha pochi nemici naturali, tra cui i ricci e le donnole meritano di essere citati. Molto longevo, può vivere oltre 50 anni, se non viene ucciso da qualche predatore, o dall’uomo: è infatti molto radicata la credenza che l orbettino sia un serpente, e per di più velenoso, e questo porta spesso le persone ignoranti ad ucciderlo.
Scheda a cura di Francesco Balbini
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