Python molurus Dimorfismo

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DIMORFISMO SESSUALE
Il sessaggio praticato sugli individui in cattivita’. 

In generale il riconoscimento del sesso nei pitoni, come d’altra parte negli ofidi, non puo’ basarsi solo su caratteri secondari esterni. Eccezion fatta per una differente lunghezza del tratto caudale oltre la cloaca e per la coppia di speroni (residui vestigiali degli arti posteriori lunghi fino a 1,5 cm.), usualmente piu’ pronunciati negli individui di sesso maschile, nessun altro particolare puo’ aiutare l’erpetologo o l’appassionato nella empirica valutazione del sesso dell’esemplare che ha dinanzi (Townson, 1987). Nemmeno la diversita’ delle dimensioni corporee fra maschio e femmina puo’ agevolare questo compito; negli Ofidi la colorazione e la taglia risentono di una tale quantita’ di fattori (temperatura, umidita’, alimentazione, stato di salute, ecc. ecc.), da rendere inconsistenti anche le piu’ generiche considerazioni legate a queste caratteristiche. Per esperienza diretta, ritengo che le malformazioni congenite od i ritardi nella crescita (imputabili a fattori ambientali ed ontogenetici) e la giovane eta’, rendano talvolta inapplicabile l’elenco di criteri di valutazione prima enunciato.
Una inequivocabile risposta viene data solo dal sessaggio vero e proprio da condurre con estrema cautela da mani esperte, introducendo una cannula dalla estremita’ arrotondata ed opportunamente lubrificata all’interno della cloaca del rettile in direzione dell’apice della coda. Questa procedura, mirata alla localizzazione delle tasche ove sono alloggiati gli emipeni dei maschi, viene praticata di frequente nei soggetti piu’ giovani; secondo Townson (1987) e De Vosjoli (1991), una penetrazione di circa 2cm. (piu’ o meno 15 scaglie subcaudali) rivelera’ l’appartenenza del soggetto al sesso maschile (nei maschi adulti la cannula puo’ entrare per 12cm. ed oltre, a seconda della mole dell’individuo); nelle giovani femmine si penetrera’ per non piu’ di 4mm. nella cloaca (3-4 scaglie subcaudali) e nelle femmine adulte in ragione di circa 3cm., ancora in relazione alla mole dell’animale.

Mauro Picone

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