Pantherophis guttatus (Elaphe guttata) |
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Serpente del grano | |
Famiglia: Colubridae | |
Sottospecie :Elaphe guttata guttata (LINNAEUS, 1758) Elaphe guttata emoryi (Baird & Girard 1853) Elaphe guttata meahllmorum SMITH, CHISZAR, STALEY & TEPEDELEN 1994; Elaphe guttata rosacea Descrizione :E’ sicuramente il serpente più allevato a livello hobbistico in Italia e nel mondo intero, soprattutto in nord-Europa e negli Stati uniti, dove si trovano gli allevatori più importanti. Il motivo di tanta popolarità va ricercato nella facilità di allevamento, nella taglia contenuta, nell’indole mansueta e poco mordace, nel costo sicuramente alla portata di tutti e infine per la bellezza dei colori, sia nella forma ancestrale, che in tutte le numerose varianti.L’ Elaphe guttata appartiene alla grande famiglia dei Colubridi e la specie Elaphe è diffusa praticamente in tutto il globo, con l’esclusione del continente australiano (in Africa è presente il genere Spalerosophis, che alcuni ricercatori ascrivono alla famiglia dell’Elaphe). L’areale geografico di origine dell’Elaphe guttata è la zona sud-orientale degli Stati uniti che comprende gli stati della Florida, Louisiana, New Jersey, Illinois, Colorado, Utah, fino al Messico. Date le origini americane è diffuso nel mondo degli appassionati l’utilizzo del nome “corn snake”, che tradotto letteralmente significa serpente del grano; questo deriverebbe dal fatto che in natura questi animali vengono spesso rinvenuti nei pressi di coltivazioni di mais, che attirando molti roditori, diventano nutrite riserve di prede naturali. Oltre alla sottospecie nominale Elaphe guttata guttata (corn snake), sono presenti anche le sottospecie Elaphe guttata emoryi (great plains rat snake) e Elaphe guttata rosacea (rosy rat snake). L’ Elaphe guttata in natura viene considerata “eurecia”; ossia tollerante condizioni di vita assai varie, infatti come detto in precedenza, si rinviene frequentemente nei pressi di zone coltivate, ma numerose popolazioni vivono anche in boschi, radure e addirittura aree semi-desertiche, sino a spingersi nei pressi di villaggi e fattorie. La zona ventrale è di regola molto chiara, a volte bianca, con macchie scure disposte a scacchiera. La testa è medio-piccola, poco distinta dal corpo, gli occhi sono di forma rotonda, tipica dei colubridi. La parte ventrale della zona post-cloacale è quella che consente di individuare il sesso, infatti nelle femmine questa si assottiglia uniformemente; cioè ha una struttura conica regolare dall’inizio alla fine, mentre nei maschi, la coda è più lunga e mantiene nel suo primo tratto una forma cilindrica, a volte leggermente rigonfia, all’interno della quale sono alloggiati i due emipeni.Da qualche anno le varianti del disegno e dei colori degli esemplari allevati in cattività hanno raggiunto un numero imprecisato ed inimmaginabile, grazie alla passione e alla dedizione degli allevatori americani; anche se a volte hanno esagerato attribuendo in maniera arbitraria dei nomi commerciali diversi a piccoli della stessa cucciolata, solo per piccolissime differenze cromatiche. Di fatto attualmente è praticamente impossibile tracciare una linea che delimiti un “morph” dall’altro; tranne per qualche caso inequivocabile, si gioca tutto su piccole sfumature… Allevamento : L’alimentazione in cattività dell’Elaphe guttata non presenta particolari difficoltà, ma non bisogna trascurare alcune regole fondamentali, infatti data la voracità della specie, a volte viene offerto in pasto pezzetti di carne, fegato o pollame; questa alimentazione è sbilanciata in quanto troppo ricca di proteine e fosforo, ma assolutamente povera di calcio, elemento indispensabile per una sana crescita e un corretto sviluppo del complesso apparato scheletrico del serpente.Il topo (Mus musculus) rimane l’alimento migliore, essendo perfettamente bilanciato, perfino il pelo, in quanto non digerito, rappresenta un ottimo elemento per la motilità intestinale. Non va dimenticato infatti che i rettili presentano un metabolismo abbastanza lento e quindi se sovralimentati o alimentati in modo scorretto, oppure allevati in terrari troppo piccoli, che non consentono loro grandi movimenti, spesso vanno incontro a problemi di costipazione intestinale. I giovani serpenti vanno alimentati con topini baby (pinkies). E’ opportuno alimentare i cuccioli di Elaphe ogni 4-5 giorni, mentre per gli esemplari adulti e sub-adulti è sufficiente un pasto ogni 10-15 giorni. Per ciò che riguarda il terrario, se gli esemplari allevati sono pochi si potrà ricorrere ad un terrario classico, ambientato ed esteticamente gradevole; è fondamentale però che questo offra una sufficiente aerazione ed una dimensione consona agli animali ospitati al suo interno. Se si intende allevare numerosi esemplari e si vuol provare la riproduzione, la scelta cade forzatamente sul sistema usato comunemente dai grandi allevatori, composto da uno o più “rack-system” con vasche in materiale plastico, facilmente estraibili. Qualunque sia la scelta, non dovrà mai mancare una vaschetta per l’acqua e possibilmente un rifugio, in cui il serpente potrà nascondersi e sentirsi a suo agio. La temperatura ottimale dovrà essere compresa tra i 25 e 27 C°. Il substrato non è un elemento critico e potrà variare dall’asettico foglio di carta, fino a torba, trucioli di segatura depolverizzata, ecc.. La chiusura del terrario dovrà essere a prova di fuga. Soprattutto gli esemplari più giovani, sono famosi tra gli appassionati, per le loro fughe. Pur essendo un serpente molto robusto, un esame delle feci dovrebbe essere comunque effettuato per evidenziare eventuali forme di parassitosi intestinali, che se curate per tempo, da un veterinario specializzato in rettili, consentiranno una crescita regolare e sana dell’animale. Anche la riproduzione è facile per questa specie e da grande soddisfazione ad ogni allevatore, sia esperto sia alle prime armi. La maturità sessuale viene raggiunta intorno al secondo anno di vita. Per stimolare la produzione degli ormoni sessuali, è consigliabile far precedere alla fase riproduttiva, un periodo di brumazione di circa 6-8 settimane, in cui i futuri riproduttori andranno portati gradualmente, e poi stabulati, ad una temperatura di 13-15 C°, al buio e senza mangiare. Altrettanto gradualmente deve essere ripristinata la temperatura e la luce, fino a tornare allecondizioni normali. A questo punto possono essere riuniti i due riproduttori. Ad accoppiamento avvenuto , dopo una gestazione di 55-60 giorni, saranno deposte le uova in numero variabile da 5 a 25. Queste vanno immediatamente poste in incubatrice ad una temperatura di 28-30 C° con una umidità relativa del 90-100% e schiuderanno dopo circa 60-70 giorni. I piccoli alla nascita misurano 20-25 cm. e si potrà provare ad alimentarli dopo la prima muta, che avviene di regola dopo circa una settimana dalla nascita. Distribuzione : Terra typica: USA: South Carolina, Charleston County, vicinity of Charleston (Linnaeus, 1766) (Dowling, 1952) Sinonimi : Articolo e foto di Mauro Grano e Priscilla Finocchi.
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Pantherophis guttatus
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