Vipera ursinii

SERPENTI ITALIANI
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Vipera ursinii (BONAPARTE 1835)

Nome Comune : Vipera dell’ Orsini

Sub Ordine : Serpenti – Famiglia : Viperidi

Sottospecie :
Vipera ursinii anatolica EISELT & BARAN, 1970 (status unclear)
Vipera ursinii ebneri KNÖPFLER & SOCHUREK, 1955 (status unclear)
Vipera ursinii graeca NILSON & ANDRÉN 1988 (status unclear)
Vipera ursinii macrops (MÉHELY, 1911) (status unclear)
Vipera ursinii moldavica NILSON, ANDRÉN & JOGER 1993
Vipera ursinii rakosiensis MÉHELY, 1893
Vipera ursinii ursinii (BONAPARTE, 1835)
Vipera ursinii wettsteini KNÖPFLER & SOCHUREK, 1955 (status unclear)
Sinonimi:
Pelias Ursinii BONAPARTE 1835
Vipera ursinii BOULENGER 1893: 596
Acridophaga uralensis REUSS 1925
Vipera ursinii – ENGELMANN et al 1993
Vipera ursinii – MCDIARMID, CAMPBELL & TOURÉ 1999: 409
Vipera ursinii anatolica EISELT & BARAN, 1970
Vipera anatolica – WELCH 1994: 119
Vipera ursinii graeca NILSON & ANDRÉN 1988
Vipera macrops graeca – WELCH 1994: 123
Vipera ursinii macrops (MÉHELY, 1911)
Vipera macrops MÉHELY 1911: 203
Vipera macrops macrops – WELCH 1994: 123
CARATTERISTICHE
La vipera dell’Orsini è il viperide più piccolo del nostro paese, misurando 40-50cm di lunghezza; alcune femmine, che sono più grandi dei maschi, raggiungono i 65cm, ma si tratta di casi veramente rari. In questa specie il corpo si presenta abbastanza tozzo, poco slanciato, e la testa, compressa ai lati e maggiormente arrotondata rispetto alle altre vipere italiane, è ben distinta dal corpo, ed è appiattita dorsalmente (non presenta la tipica curvatura all’insù che caratterizza V.Aspis). Le caratteristiche generali la fanno assomigliare notevolmente a V.Berus, dalla quale si distingue, oltre che per le ridotte dimensioni, anche per la minore larghezza della testa, e per le maggiori dimensioni dell’occhio; per non sbagliare, in ogni caso, i parametri più sicuri, anche se difficilmente rilevabili, sono il numero di file di squame a metà tronco (in V. Ursinii sono 19, mentre nel marasso sono, in genere, 21), e la presenza, in V.Ursinii, di una sola squama all’apice del muso, a contatto con il rostro (nel marasso sono due). La carenatura delle squame è abbastanza marcata, ed esse appaiono leggermente flesse trasversalmente, al punto che è possibile scorgere il tessuto adiposo sottostante ad esse, di colore nerastro. Il disegno del dorso è piuttosto variabile, scuro (bruno o nerastro), bordato di nero, su una tonalità grigio-giallastra, di fondo. Esso si presenta spesso, caratteristica comune anche a V.Berus, come una larga striscia continua, a zig-zag, anche se talvolta, tale linea si presenta frammentata in più parti. I fianchi appaiono più scuri rispetto alle regioni dorsali, con chiazze brunastre, mentre le parti inferiori possono variare da una tonalità nerastra, al grigio-biancastro. Nei Balcani si può rinvenire la varietà melanica della specie.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA ED HABITAT
Questa vipera, molto rara, è localizzata nel nostro paese in zone molto ridotte e distanti l’una dall’altra: si tratta di una diffusione frammentata che interessa anche altre specie di ofidi italiani, come ad esempio il Colubro lacertino (Malpolon monspellatus). E’ stata segnalata la sua presenza in diverse zone dell’Italia centrale, soprattutto in Abruzzo, Umbria e Marche e nei parchi nazionali come nel Parco d’Abruzzo, nel Parco dei monti Sibilini, della Maiella, etc.. Si ritiene, consultando la mappa di distribuzione della specie (che abbonda nell’Europa dell’est ed è presente in colonie più o meno puntiformi nei Balcani, in Francia meridionale, in Germania orientale, Romania, Ungheria), che l’areale di distribuzione odierno sia solamente ciò che resta di una distribuzione un tempo massiccia, che coinvolgeva gran parte dell’Europa centro-meridionale, e a cui è seguita una progressiva rarefazione.
ALIMENTAZIONE, COMPORTAMENTO, RIPRODUZIONE
Una particolarità della vipera dell’Orsini riguarda proprio il regime alimentare della specie, che include in buona parte, anche gli insetti: le ridotte dimensioni e la scarsa potenzialità velenifera, infatti, non consentono a questo viperide di attaccare grosse prede. Per cui non è raro sorprendere questi animali mentre sono intenti a divorare locuste, grossi grilli e coleotteri; tuttavia, quando le si presenta l’opportunità, anche questa vipera attacca piccoli mammiferi e lucertole, che così entrano a far parte integrante della sua dieta assieme agli insetti. Una curiosità che riguarda questi animali, risiede nel fatto che, in alcune popolazioni dell’Europa caucasica, dove la sua presenza è cospicua, è stata riscontrata una semi-predazione da parte della vipera dell’Orsini nei confronti della Lucertola agile (Lacerta agilis): sembra infatti che, molto spesso, una volta attaccata una lucertola, quando questa si libera della sezione finale della coda, e fugge, la vipera non esiti a mangiare i resti di coda lasciatigli dal piccolo sauro. Questa vipera è attiva durante le ore diurne durante tutta la primavera, ma non esita a diventare notturna, uscendo al tramonto dal suo nascondiglio, quando le temperature si fanno troppo elevate durante il giorno. L’accoppiamento ha luogo durante la bella stagione, in primavera, e la femmina, ovovivipara, da’ alla luce 4-7 giovani vipere, perfettamente sviluppate e molto piccole: misurano infatti meno di 15cm. Questa specie è dotata di un apparato velenifero funzionante, ma assai debole, anche per le dimensioni ridotte delle zanne; morde rarissimamente, ed ha un carattere molto mansueto, tant’è che molti studiosi non esitano a maneggiarla senza protezioni; un suo eventuale morso non va trascurato, ma non comporta in genere danni rilevanti. Ai fini della salvaguardia di questa specie, la più rara in Italia per quanto riguarda gli ofidi, V. ursinii appare citata sia nella CONVENZIONE DI BERNA del 1/6/1982, sia nell’APPENDICE CITES 1 DELLA CONVENZIONE DI WASHINGHTON del 1991. E’ quindi PROTETTA su tutto il territorio italiano, e ne è vietata la cattura, l’uccisione e il commercio.
Scheda a cura di Francesco Balbini

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