Python molurus Alimentazione

Il Pitone moluro bivittato nel Rettilario dello Zoo di Roma.

Alimentazione

Ai due pitoni allevati nel Rettilario si e’ cercato di fornire una varieta’ di prede piu’ vasta possibile. Nutriti separatamente (il terrario era provvisto di un divisorio, che si disponeva longitudinalmente alla superficie interessata), agli esemplari sono stati offerti: polli, anatidi, quaglie, piccioni, conigli, cavie e ratti. La quantita’ individuale si e’ definita con il passare del tempo, dopo alcune somministrazioni piu’ che abbondanti effettuate nel primo anno. Sempre con il tempo, si sono rilevate alcune peculiarita’ alimentari, che hanno evidenziato la tendenza a preferire mammiferi da parte del maschio ed uccelli dalla femmina. Progressivamente e’ risultata necessaria una quantita’ nettamente diversa di biomassa alimentare, fra due soggetti alquanto differenti per dimensioni corporee. Mentre la femmina sin dal suo arrivo era gia’ in grado di alimentarsi con galline, oche o conigli, il maschio ha accettato una varieta’ di alimenti piu’ ampia, con un aumento progressivo sia della dimensione delle prede che della quantita’ necessaria a soddisfare il suo fabbisogno sino a raggiungere gli standard alimentari della compagna.

 

Una volta concluso il pasto, il pitone si accomoda nell’angolo piu’ tranquillo e riparato del terrario, ove digerisce il cibo. Talvolta e’ possibile che si immerga anche per alcuni giorni nella vasca a sua disposizione (la temperatura dell’acqua era inferiore a quella ambiente di 4-5 gradi C), dove peraltro spessissimo si conclude la digestione ed avviene la defecazione. Nei pitoni osservati la digestione di pollame si e’ rivelata un impegno piu’ breve (presumibilmente e’ meno laboriosa) di quello necessario per la digestione di ratti, cavie e conigli. L’espulsione delle feci si verifica dopo 7-15 giorni dall’effettuazione del pasto. L’emissione di concreti urinari puo’ invece essere giornaliera e per niente condizionata dalla digestione o dalla ecdisi. Al termine della digestione, spesso si ha l’inizio o l’approssimarsi della muta. Questa, se gia’ iniziata condiziona il serpente, che sovente non si alimenta sino al suo termine. Oltre a queste situazioni, si e’ raramente osservato il compiersi contemporaneo di muta ed alimentazione, atto effettuato non di rado da giovani od adulti di specie di medie e piccole dimensioni dei generi Python, Eunectes, Boa, Epicrates (pers. obs., 1993). La esuvia viene abbandonata in acqua od all’asciutto ancorata a cortecce, rami o sporgenze rocciose, frammista a residui fecali e concrezioni urinarie.
I Pitoni moluri allevati dall’autore presso lo Zoo di Roma, sono stati alimentati ad intervalli di tempo oscillanti fra i 20 ed i 45 giorni fra un pasto ed il successivo.

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